martedì 13 ottobre 2015

DIFENDIAMO L'ART. 9 DELLA COSTITUZIONE

Il dibattito circa la gestione, la tutela e la valorizzazione dei Beni Culturali in Italia sta vivendo una stagione particolarmente intensa, sia per l'interessamento attivo verso il tema da parte di una consistente fetta di opinione pubblica sia per provvedimenti legislativi che, invece, si allontanano, a nostro parere, dallo spirito dell'art. 9 della Costituzione. Proprio nello spirito del già citato articolo costituzionale un gruppo di associazioni ha deciso di prendere posizione circa le recenti scelte che andranno a delineare il quadro normativo della fruizione e della tutela nei prossimi anni (Decreto Franceschini, legge Madia, Sblocca Italia) stilando un manifesto a difesa del valore Culturale e Sociale rappresentato dal nostro patrimonio storico-artistico e paesaggistico.

Di seguito la versione sintetica del contenuto:
- l'art. 9 della nostra Costituzione che si pone a tutela della Cultura in tutte le sue forme è sistematicamente disatteso
- la scarsità di fondi per la Cultura ed alcuni recenti atti legislativi (Sblocca Italia e Legge Madia in primis) hanno ulteriormente deprivato l'art. 9 della sua efficacia
- Il Ministero sta procedendo nel senso della riduzione dei fondi e disarticolazione delle funzioni di tutela mentre nelle scuole le materia “artistiche” sono ancora sostanzialmente assenti.
- Per questo il valore estetico-Culturale del patrimonio storico-artistico e paesaggistico deve tornare “primaio e assoluto” in relazione alla necessità della sua valorizzazione intesa come azioni volte alla piena riconoscibilità e fruizione della Cultura non sottoposta a regole prettamente commerciali.
- Diventa necessario incrementare i fondi per la tutela e procedere con una riorganizzazione delle figure professionali e della legislazione volte a dare chiarezza ed efficacia all'azione di tutela e di valorizzazione così come intesa nell'art. 9 della Costituzione
- Le associazioni di volontariato, che rappresentano una risorsa per la Cultura, devono però essere valorizzate nel loro ruolo di “cittadinanza attiva” che in affiancamento con gli enti preposti attuano il fine comune tracciato dalla Carta Costituzionale.

A questo link è possibile scaricare il documento

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