Un
incontro per presentare il lavoro di ricerca svolto sul tema
dell'infrastrutturazione montana della Prima Guerra Mondiale nella
dall'alto Garda all'Adamello con la presentazione del libro "Montagne di guerra, strade in pace".
Strade, trincee, forti e postazioni di tiro, realizzati in modo capillare dagli eserciti che in quei luoghi si affrontarono, sono gli elementi di quella "infrastrutturazione montana" che ha modificato per sempre i rapporti tra la popolazione e la propria montagna.
Quest'opera capillare di occupazione territoriale richiese principalmente la realizzazione di una maglia viaria, non solo diffusa, ma anche gerarchizzata in funzione della posizione in relazione al fronte di battaglia principale o delle linee di difesa secondarie.
Gli eserciti del Regno d'Italia e dell'Impero Austro-Ungarico vennero chiamati a progettare strade, trincee, depositi e altre opere che potessero garantire, in sicurezza, l'accesso a zone fino ad allora ritenute impervie, così da garantirne la piena efficienza bellica.
La massiccia opera edificatoria finì per modificare in modo sostanziale la fruizione e la percezione della montagna che fino alla guerra era riservata ai pochi abitanti locali che vi si muovevamo con molte difficoltà mentre in seguito divenne un luogo facilmente accessibile da un pubblico indifferenziato, inaugurando di fatto il moderno sfruttamento turistico. La permanenza strutturale di quelle opere, poi riutilizzate ed adattate per divenire la moderna ossatura viabilistica e percettiva dei territori analizzati, è il più importante contributo alla definizione del rapporto tra uomo e paesaggio.
Quest'opera capillare di occupazione territoriale richiese principalmente la realizzazione di una maglia viaria, non solo diffusa, ma anche gerarchizzata in funzione della posizione in relazione al fronte di battaglia principale o delle linee di difesa secondarie.
Gli eserciti del Regno d'Italia e dell'Impero Austro-Ungarico vennero chiamati a progettare strade, trincee, depositi e altre opere che potessero garantire, in sicurezza, l'accesso a zone fino ad allora ritenute impervie, così da garantirne la piena efficienza bellica.
La massiccia opera edificatoria finì per modificare in modo sostanziale la fruizione e la percezione della montagna che fino alla guerra era riservata ai pochi abitanti locali che vi si muovevamo con molte difficoltà mentre in seguito divenne un luogo facilmente accessibile da un pubblico indifferenziato, inaugurando di fatto il moderno sfruttamento turistico. La permanenza strutturale di quelle opere, poi riutilizzate ed adattate per divenire la moderna ossatura viabilistica e percettiva dei territori analizzati, è il più importante contributo alla definizione del rapporto tra uomo e paesaggio.
L'evento fa parte di un ciclo di incontri promosso dall'Associazione Artisti Bresciani dal titolo:
" La Vittoria dopo la vittoria. Tracce artistiche (e non) della Grande Guerra nel Bresciano.
L'incontro è previsto per giovedì 17 gennaio 2019 con inizio alle ore 18:00 presso la sede dell'Associazione Artidti Bresciani in vicolo delle Stelle 4 a Brescia
Di seguito il canale Youtube da dove è possibile assistere allo streaming dell'evento:
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